La guerra totale, la Shoah, la Resistenza riassunto

 


 

La guerra totale, la Shoah, la Resistenza riassunto

 

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La guerra totale, la Shoah, la Resistenza riassunto

 

La seconda guerra mondiale

 

L’Europa verso la guerra

Dopo 20 anni dalla grande guerra l’Europa vive un nuovo periodo di devastante conflitto mondiale.

 

I principali responsabili sono:

  • I regimi fascisti in particolare il nazismo hitleriano che usavano la violenza
  • L’ordine internazionale, di cui erano rimasti irrisolti molti problemi e squilibri politici
  • Crisi economica degli anni 30
  • La frattura ideologica fra sistemi politici
  • Regimi autoritari sviluppatisi in Europa seguendo il modello fascista

 

La seconda guerra mondiale è il risultato di una profonda crisi politica, economica e culturale.

Nel 1936 venne sottoscritto l’asse Roma-Berlino da Italia e Germania.

Un mese dopo Hitler strinse con il Giappone il patto anti-Comintern per accerchiare l’unione sovietica. Si crea così l’asse Roma-Berlino-Tokyo che coinvolgerà nel conflitto anche gli Stati uniti.

 

La Germania hitleriana, che ha sempre voluto il suo “spazio vitale”, intraprese una politica aggressiva. Hitler compì una mossa azzardata: l’annessione dell’Austria.

 

Hitler ebbe un forte successo alla conferenza di Monaco riuscendo ad annettere i Sudeti alla Germania.

 

Nel 1939 i tedeschi invasero la Cecoslovacchia che venne divisa in due parti:

  • la Slovacchia
  • la Boemia-Moravia

 

Il mese dopo Mussolini invase l’Albania annettendola all’impero italiano. Nello stesso anno Germania e Italia firmarono il Patto d’acciaio, che impegnava i due paesi ad appoggiarsi in caso di conflitto.

 

Il 23 agosto Germania e Russia firmarono il patto decennale di non aggressione. Questo dava a Hitler il vantaggio di battersi su un solo fronte. Per quanto riguarda Stalin, aveva momentaneamente evitato un’aggressione tedesca.

 

Questo patto segnò il precipitare degli eventi: il 1° settembre Hitler iniziò l’invasione della Polonia; il 3 settembre Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania.

 

Iniziò così la seconda guerra mondiale.

 

Durante il conflitto una prima controffensiva sovietica costrinse i tedeschi a retrocedere; poi l’inverno russo congelò la situazione per diversi mesi.

 

Nello stesso momento l’aviazione giapponese attaccò la flotta statunitense di Pearl Harbor infliggendole gravi perdite. Il giorno seguente Stati Uniti e Gran Bretagna dichiararono guerra al Giappone. Successivamente Roma e Berlino dichiararono guerra agli Stati Uniti.

 

Sul fronte orientale, i tedeschi lanciarono una forte offensiva contro le zone petrolifere della Russia, ma furono bloccate a Stalingrado, che divenne teatro di una drammatica e sanguinosa battaglia. Qui, l’armata tedesca si ritirò.

 

Gli Stati uniti intervennero nel nord Africa arrestando l’avanzata italo-tedesca e concludendo gli scontri africani.

 

Dall’Africa settentrionale, gli Alleati portarono la guerra in Europa con lo sbarco in Sicilia, portando la crisi del regime fascista.

 

Il duce venne arrestato, ma poco dopo fu liberato dai tedeschi che lo portarono a Nord dove fondò la Repubblica sociale italiana, uno stato sotto il controllo tedesco.

 

Nella conferenza di Teheran, Usa, Inghilterra ed Unione Sovietica decisero di aprire un nuovo fronte in Europa. Avvenne così lo sbarco in Normandia che travolse le difese tedesche alla liberazione del Belgio e della Francia. Intanto i sovietici avanzarono sul fronte orientale riconquistando Varsavia e le repubbliche baltiche perse in precedenza.

 

Hitler rifiutò ogni ipotesi di resa e diede vita ad una mobilitazione totale che prevedeva l’arruolamento dei giovanissimi, coinvolgendoli nella guerra. Intanto l’aviazione anglo-americana bombardava a tappeto la Germania riducendola ad un cumulo di macerie.

 

Nella primavera del 1945 si ebbe la stretta finale dove anglo-americani e sovietici portarono sotto il loro controllo i territori liberati.

 

Il 28 aprile Mussolini fu catturato e fucilato sul lago di Como.

Il 30 aprile Hitler si tolse la vita.

Il 2 maggio i sovietici entrarono a Berlino.

Il 7 maggio la Germania firmò la resa senza condizioni.

 

Il conflitto era finito in Europa, ma continuava in Estremo oriente dove Usa e Giappone continuavano sanguinosi scontri aeronavali. Gli Stati uniti decisero di impiegare la bomba atomica, appena scoperta, per stroncare definitivamente la resistenza giapponese. La prima venne sganciata ad Hiroshima, causando circa 100000 vittime; la seconda a Nagasaki.

 

Il 2 settembre 1945 venne firmata la resa del Giappone.

 

La guerra era finita.

 

La guerra totale, la Shoah, la Resistenza riassunto

 

Il “nuovo ordine” nazista e la Shoah

 

La seconda guerra mondiale conta circa 50´000´000 di vittime fra militari e civili. Le vittime civili corrispondono al 50% del totale. La guerra può essere definita come un genocidio. Alla metà del 1942 le forze dell’Asse avevano raggiunto la massima espansione. In particolare il grande Reich nazista governava l’enorme territorio sotto il suo controllo con mezzi ed istituzioni differenti:

 

  • Territori direttamente annessi, perché abitati da popolazione tedesca
  • Paesi con governi collaborazionisti
  • Territori soggetti ad amministrazione militare, perché strategicamente importanti
  • Territori soggetti ad amministrazione civile

 

Questo assetto sembrava avere realizzato il progetto nazista del “nuovo ordine europeo”. La futura Europa immaginata dai nazisti aveva al suo centro una grande Germania, circondata da tutti gli altri paesi che fungevano da serbatoi di risorse e manodopera.

 

I nazisti avevano un’idea di saccheggio e di sterminio. Infatti il servizio di manodopera forzata crebbe sempre di più fino ad arrivare al servizio di lavoro obbligatorio. Circa 7 milioni di lavoratori europei vennero trasferiti in Germania per grandi lavori pubblici.

 

I cosiddetti lager, o campi di concentramento e sterminio vennero ampliati sempre di più. Il lager è una sorta di microcosmo con un’ideologia nazista. La gerarchia del lager aveva regole ben precise:

 

 

Classificazione dei prigionieri

Criminali comuni, triangolo verde

Preti e testimoni di Geova, triangolo viola

Detenuti politici, triangolo rosso

Asociali (vagabondi, zingari), triangolo nero

Omosessuali e zingari, triangolo rosa

Ebrei, triangolo o stella gialla

 


 

La soluzione finale del problema ebraico diventò un vero proprio genocidio in cui morirono tra i 5 e 6 milioni di ebrei.

 

Per “ripulire” il territorio del Reich furono prospettate diverse soluzioni, ovvero la deportazione che però parve tecnicamente impossibile e la reclusione nei ghetti, dove avveniva uno stermino silenzioso.

 

Si stabilì infine la decisione di uno stermino fisico. Si passò poi al sistema delle gassazioni; il campo di Auschwitz era la più efficiente macchina di morte organizzata dal terrore nazista. La shoah, parola ebraica che significa “annientamento”, rappresentava lo sterminio degli ebrei: un genocidio pianificato.

 

Al processo di Norimberga furono puniti i gerarchi nazisti responsabili di crimini contro l’umanità. Questo processo determinò una svolta sul piano culturale e nel diritto internazionale.

 

 

La resistenza in Europa e in Italia

A partire dal 1942 l’Italia iniziò dei movimenti di resistenza. Si trattava di movimenti molto diversi, divisioni ideologico-politiche, tutti con un ideale di libertà, per sconfiggere il nazismo.

 

In Francia De Gaulle organizzava un esercito di  resistenza lanciando continui appelli alla radio. Anche in Polonia si ebbero due grandi episodi di resistenza: la ribellione del ghetto di Varsavia, stroncata dai nazisti e l’insurrezione dell’intera città che si concluse con la sua totale distruzione.

 

La caduta del regime fascista aprì per l’Italia un difficile periodo. Il governo fu affidato al maresciallo Pietro Badoglio, che nei “45 giorni” seguenti proclamò << La guerra continua >>.

 

<< Mezza Italia è tedesca, mezza è inglese e non c’è più un Italia italiana”, si legge in un diario di un partigiano. L’esercito si dissolse e il comando supremo lasciò ai comandanti la libertà di << assumere nei confronti dei tedeschi quell’atteggiamento che apparirà meglio adeguato alla situazione >>.

 

Molti soldati gettarono armi divise e cercarono di tornare a casa; altri ancora si raggrupparono per continuare a combattere e presero la via della montagna, dando vita alle prime formazioni partigiane.

 

La Resistenza italiana era divisa in “tre guerre”:

 

  • Una guerra patriottica
  • Una guerra civile
  • Una guerra di classe

 

Nel movimento partigiano vi era una grande eterogeneità di provenienza sociale. Tutti i soldati partigiani avevano un ideale comune, cioè quello di cacciare la dittatura e di ottenere la libertà di scelta.

 

Nell’estate del 1943 si riorganizzarono i partiti antifascisti che diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale con il compito di organizzare la resistenza.  Il Cln aveva un rifiuto del fascismo e nel nazismo ma aveva diversi orientamenti politici:

 

  • I liberali, che volevano un ritorno alla monarchia
  • La sinistra (comunisti, socialisti e azionisti) che voleva una trasformazione della società e dello stato
  • La democrazia cristiana (partito popolare)

 

Nella parte meridionale dell’Italia non ci fu una vera e propria lotta di liberazione. Numerosi furono gli episodi di guerriglia in molte città, anche a Roma dove ebbe luogo il massacro delle Fosse ardeatine.

 

Furono effettuate due decisioni per proseguire la lotta di resistenza:

 

  • Fu accantonata la questione istituzionale, cioè la scelta del tipo di governo
  • Il presidente del Cln Bonomi sostituì Badoglio alla guida di un governo comprendente partiti antifascisti

 

Già prima della liberazione di Mussolini Hitler aveva deciso di gestire la situazione italiana attraverso un governo fascista controllato dai tedeschi.  Dal punto di vista tedesco l’Italia aveva una importanza strategica come fronte di resistenza nei confronti degli anglo-americani e come serbatoio di manodopera e risorse. L’autonomia dello stato fascista (repubblica di salò) fu scarsissima.

 

Nell’Italia del nord occupata dai tedeschi la resistenza fece una vera e propria di liberazione. Vari fattori concorsero a determinare questa diversità rispetto alla parte meridionale del paese:

 

  • La necessità di lottare contro l’occupante straniero e i suoi alleati fascisti per affrettare la liberazione
  • una presenza di una classe operaia che aveva ritrovato forza, sostenuta dal partito comunista

Le formazioni partigiane più numerose e combattive erano quelle comuniste, azioniste e le autonome, formate da ex ufficiali e militari; minore peso avevano le formazioni socialiste e democristiane. La Resistenza italiana diede un contributo importante alla liberazione del paese e alla guerra condotta dagli anglo americani. Con i “protocolli di Roma” si diedero finanziamenti alla lotta partigiana.

 

Il 25 aprile 1945 è la data ufficiale della liberazione dell’Italia. Si stima in 40-50000 il numero di partigiani caduti nel corso della guerra di liberazione. Mussolini, catturato dai partigiani a Dongo, venne fucilato il 28 aprile assieme ad altri gerarchi.

 

Bipolarismo e decolonizzazione: il nuovo ordine mondiale

Dopo la seconda guerra mondiale si dovette ricostruire un nuovo ordine internazionale che vedeva le due potenze vincitrici, definite “superpotenze”, perni di un nuovo equilibrio. Questo equilibrio venne chiamato bipolare perché le due nazioni trasformarono i sistemi di alleanze in blocchi economico-politici contrapposti.

 

Alla conferenza di Yalta, Gran Bretagna, Usa e Russia si accordarono per la spartizione dell’Europa in “sfere d’influenza” che diedero il controllo dell’oriente alla Russia e dell’occidente agli Alleati.

 

Ma finita la guerra, le diversità politico-economiche diedero vita alla guerra fredda che fu chiamata così perché combattuta attraverso la propaganda o in conflitti locali.

In tale situazione erano difficili da raggiungere gli obbiettivi dell’ONU.

 

In realtà, la logica dei blocchi implicava l’impossibilità di un accordo: terreno principale di scontro fu la Germania, che rimase divisa in due parti:

  • la Repubblica federale tedesca, dell’Occidente
  • la Repubblica democratica tedesca, dell’unione sovietica.

 

Dal punto di vista militare i due blocchi erano strutturati in due alleanze: la Nato, che comprendeva i paesi occidentali, gli Usa e il Canada; quello orientale nel patto di Varsavia, che comprendeva i paesi orientali.

 

Fonte:

http://angio.altervista.org/files/scuola/CAP_32.doc

http://angio.altervista.org/files/scuola/CAP_33.doc

http://angio.altervista.org/files/scuola/CAP_34.doc

http://angio.altervista.org/files/scuola/CAP_35.doc

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

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