Illuminismo in Italia

 

 

 

Illuminismo in Italia

 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti. Se vuoi saperne di più leggi la nostra Cookie Policy. Scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.I testi seguenti sono di proprietà dei rispettivi autori che ringraziamo per l'opportunità che ci danno di far conoscere gratuitamente a studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per sole finalità illustrative didattiche e scientifiche.

 

 

Le informazioni di medicina e salute contenute nel sito sono di natura generale ed a scopo puramente divulgativo e per questo motivo non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico (ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione).

 

 

 

 

Illuminismo in Italia

 

ILLUMINISMO

 

IL CONCETTO DI ILLUMINISMO

 

Si difinisce abitualmente illuminismo quel movimento,sviluppatosi in Europa nella seconda metà del Settecento,che si propone di lottare contro tutti i residui iirazionali perduranti nella vita politica,econimica,sociale,morale,intelettuale e contro l'ignoranza ,i pregiudizi, le superstizioni.

L'arma assunta per questa lotta è la ragione: gli illiministi sono persuasi che basti diffondere i “lumi” , i principi razionali, per spazzare via le cause di oppressione e di infelicità degli uomini.

Il termine illuminismo deriva appunto dall' immagine della luce che caccia le tenebre dell'ignoranza e del pregiudizio.

Secondo gli illuministi occorre sottoporre all'esame libero e critico della ragione tutte le manifestazioni della realtà, accettandole o respingendole a seconda che esse reggano tale esame.In tuta l'Europa la ragione viene assunta come metro di giudizio assoluto.

Confidando nella forza della ragione, gli illuministi guardano al passato come una lunga serie di errori e ne sottopongono a critica tutti gli istituti politici, giuridi, culturali e religiosi, respingendo ogni pretesa di legittimità fondata solo sulla tradizione, sull' autorità e sulla Fede; sono inoltre convinti che la loro età segni una svolta fondamentale nella storia, perchè darà finalmente inizio al regno del “lumi”, e cioè a un mondo nuovo e migliore, conferme al modello della ragione.

 

COSMOPOLITISMO, FILANTROPISMO, DEISMO

 

L'atteggiamento di apertura degli illuministi è la disponibilità ad accettare serenamente e senza pregiudizi nella diversità dell'altro.

Tale concezzione viene definita cosmopolitismo: l'uomo razionale è cittadino del mondo.Al cosmopolitismo sono infatti strettamente congiunti il filantropismo, cioè la disponibilità ad amare e a soccorrere gli altri uomini, in quanto tutti egualmente portatori di ragione, e lo spirito di tolleranza verso gli altri.

La religiosità, per gli illuministi, deve scaturire dal convincimento razionale: l'idea della divinità si manifeata naturalemente alla ragione dell' uomo, non alla sua fede.Dio sarà quindi inteso semplicemente come l'Essere Supremo regolatore del mondo.

 

IL SENSISMO

 

La tendenza a privilegare le senzazioni e i sentimenti si instaura in particolare a partire dalla seconda metà del secolo quando il razionalismo è corrente del sensismo. La filosofia sensista riconduce ogni contenuto e atto del conoscere all'esperienza sensibile, quella che allora veniva chiamata “natura”. L'esperienza è anche il criterio di verità, per cui qualsiasi idea o teoria che non si fondi su di essa , quali la teologia e la metafisica, non produce alcuna conoscenza.

Tra natura e ragione gli illuministi non vedono conflitto, ma equilibrio: la vita sentimentale, affettiva, fantastica deve venire guidata e regolata razionalmente, non liberarsi in modo selvaggio.

Rousseau fu certamente uno dei maggiori esponenti delle teorie sensiste.

 

LE RADICI CULTURALI E SOCIALI

 

Le radici culturali di tutti questi atteggiamenti illuministici sono facilmente individuabili nella nuova scienza di Copernico,Galilei e Newton.

Il terreno di sviluppo e irradiazione dell'illuminismo è soprattutto la Francia, ma gli stessi intellettuali francesi, che diffondono brillamente le loro idee in tutta Europa, guardano con ammirazione l'Inghilterra borghese,al suo sistema politico, ai suoi istituti sociali e culturali.

Il movimento illuminista è infatti espressione della classe emergente nell'Europa del settecento: la borgesia, che aspira a diventare classe dirgente impadronendosi del potere ed esercitando la sua egemonia su tutta la società.Ciò non vuol dire che gli intellettuali illuministi provengano esclusivamente dalle file della borgesia; spesso, anzi, sono aristocratici di nascita, ma si fanno comunque portavoce della visione e delle esigenze della classe emergente.

La fiducia nella ragione, diventa quindi l'emblema della borghesia potenzialmente ricca di energie e di possiblità rivoluzionarie.

 

ORGANIZZAZZIONE DELLA CULTURA, INTELLETUALI E PUBBLICO IN EUROPA 

 

LA NASCITA DEL ROMANZO REALISTICO E LA STAMPA PERIODICA IN INGHILTERRA

 

Non è un caso che la cultura inglese, che si propone al mondo come modello indiscutibile di progresso nei decenni che preparano e accompagnano le prime fasi della Rivoluzione Industriale, abbia favorito la nascita di nuove forme e regole del gioco letterario.

L'alto tasso di alfabetizzazzione stimolano l' acceso dibattito politico e l'intensità della circolazione delle idee, sono fattori concomitanti nel determinare una sostanziale trasformazione del tradizionale rapporto tra l'intellettuale e il suo pubblico, dovuta a numerosi fattori.

Tra questi vi è sicuramente l'affermazione del giornalismo che, da strumento di comunicazione erudita, si avvicina via via a un pubblico più vasto, composto dal ceto medio emergente.

La classe borghese si attua infatti attraverso la diffusione dei principi morali e filosofici per mezzo di “fogli periodici”, i cosidetti “fogli volanti” che in breve evolveranno nella forma compiuta del giornale, diventando un'accessorio indispensabile nel rituale della colazione mattutina  migliaia di case londinesi.L'intellettuale inglese, da suddito asservito alla corte, diviene progressivamente “libero professionista”.

Alla nuova categoria di lettori borghesi i letterati si rivolgono infatti con un genere, il romanzo appunto, in grado di soddisfarne le esigenze di evasione.

 

LA FRANCIA: LA LETTERATURA POLEMICA

 

Prima della rivoluzione francese, il conflitto tra esigenze di innovazione e, all'opposto, di conservazione dei privilegi dell'antico regime generò in Francia l'inasprimento dell'antagonismo tra opposte posizioni ideologiche e culturali  incarnate dagli esponenti delle classi emergenti e dalle frange più reazionarie ell'aristocrazia e del clero.

L'intelletuale diddidente francese sceglie quindi di raggiungere il uo pubblico attraverso brevi opere saggistiche(pamphlets), stampe in clandestinità, in cui spesso, per aggirare la censura ecclesiastica, il nome, la dat e il luogo indicati sono fittizzi.

Lo stile del  pamphlets si caratterizza per la brevità e il taglio divulgativo, a dimostrazione di una scrittura dinamica e immediatamente ricettiva nei confronti dell'attualità e delle questioni culturali più brucianti.Lo scopo dell'intellettuale è di smuovere le coscienze, offrendo argomenti ingrado di incrinare le certezze su cui si regge la cultura tradizionale.

 

L'ENCICLOPEDIA

 

L'illuminismo francese però la sua più compiuta espressione culturale nella monumentale Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze e delle arti.

L'opera comprende diciasette volumi di testi di ampio formato e undici di tavole illustrative.Alla realizzazzione del progetto, elaborato insieme a D'Alembert,Diderot collaborarono Montesquieu , Voltaire e Rousseau.

L'opera ha come obiettivo a quello di inventariare la globalità delle conoscenze del tempo, organizzate come le voci di un dizionario.

Il merito e l'innovazione dell'approccio degli enciclopedisti risiede soprattutto nell'aver sistematizzato le acquisizioni, oltre che della scienza, del saper tecnico.

Sul piano politico e sociale lEnciclopedia fu una vera e propia “macchina da guerra” errata conto l'Antico Regime.

La fiducia nella ragione e nel progresso e i valori di libertà,uguaglianza e tolleranza contro i previlegi, l'oppressione e i dogmatismi dell'Antico Regime.

L'ambito della tecnologia, settore della realtà fondamentale dal punto di vista economico e sociale ma fino a quel momento estraneo agli intellettuali, entava così per la prima volta ufficialmente nel mondo della cultura, accostando alla trattazione colta della realtà fasce di lettori fino a quel momento escluse per via dell'astrattezza della riflessione culturale tradizionale.

 

L'ILLUMINISMO IN ITALIA            

 

I CARATTERI DISTINTIVI DELL'ILLUMINISMO ITALIANO

 

L'illuminismo italiano si sviluppa certamente sotto lo stimolo della combattività degli intellettuali francesi e delle loro opere di divulgazione.

Il mancato rinnovamento civile e sociale in Italia si spiega essenzialmente con la debolezza obiettiva di una borghesia imprenditoriale numericamente esiguae per tanto incapace di sostituirsi ai centi del potere tradizionale.

Le principali ittà in cui la cultura illuministica italiana ebbe modo di fiorire furono Napoli e Milano.

Gli intelletuali illuministi appoggiavano le iniziative giuridizionaliste dei sovrani, intese a rivendicare i diritti dello stato contro i secolari previlegi dela Chiesa.

A Milino un movimento illuministico che, per impulso dei sovrani illuminati Maria Teresa e Giuseppe II, condusse, in accordo con i ceti borghesi emergenti, un'opera di svecchiamento dlle strutture feudali, di riorganizzazzione dell'apparato amministrativo, di incremento delle attività industriali e commerciali. Gli intellettuali guardavano con favore al riformismo asburgico e collaboravano con il governo, entrando spesso nell'amministrazione pubblica.

Se l'illuminismo napoletano si formò in ambito accademico-universitario, quello lombardo preoccupò, invece, di divulgare le nuove idee presso un pubblico di non letterati mediante lo strumento giornalistico, in forme spigliate e briose. Il programma culturale degli illuministi milanesi puntava su una letteratura fatta di argomenti vivi e attuali.

Il giornale usava un linguaggio immediato, libero dagli impicci del classicismo, che si avvaleva di termini adatti a esprimere con maggior chiarezza le nuove idee.

 

LA CONDIZIONE DELL'INTELLETTUALE

 

L'intellettuale guadagnava via via autonomia e forza, in ragione del'importanza delle funzioni a lui delegate: egli è infatti incaricato dello studio e della realizzazzione di quegli interventi legislativi o economici neccessari al funzionamento della macchian statale.

Milano,Napoli e in Toscana l'intellettuale illuminista trova una collocazione politica perfettamente adatta alle sue competenze e alle sue aspirazioni ideali.

La divulgazione delle idee progressiste si avvale di un nuovo stumento di comunicazione: il periodico, di cui l'esempio per eccellenza è la rivista milanese “Il Caffè”.

Legata al circuito dell'insegnamento universitario è invece l'azione dei pensatori napoletani, fondatori della moderna economia politica, i quali fiancheggiano e dirigono il processo di ammodernamento e laicizzazzione dello Stato iniziato dai Borboni.

Per la maggior parte, i letterati italiani provengono da famiglie agiate e coltivano l'attività letteraria come passatempo, oppure come estensione naturale della propia attività di funzionari pubblici.

Due letterati provengono dall'aristocrazia (Verri e Beccaria) e due dalla borghesia (Baretti e Goldoni); ma tutti combattono per raggiungere gli stessi risultati di rinnovamneto culturale e riforma sociale, acomunati tra loro e idealmente vicini agli intellettuali illuministi del resto d'Europa.

I LUOGHI DELLA PRODUZIONE CULTURALE: ACCADEMIA, STAMPA PERIODICA, CORTE E SALOTTO

 

Le accademie mantennero una funzione propulsiva come luogo di dibattito e di scambio interdisciplinare là dove le spinte innovative si rivelarono più forti. E' il caso delle accademie dei Trasformati e dei Pugni.

Nella prima si radunava una nobiltà aperta alle nuove istanze illuministiche, ma con posizioni moderate.La seconda invece, assumeva posizioni più battagliere nel difendere la cultura del “lumi” e nel contrapporsi alla letteratura clasicista.Nell'Accademia dei Trasformati maturò la poesia.

Fu invece, la stampa periodca ad assicurare la fama degli intellettuali. Essa per lo più ospitava, oltre alle notizie di cronaca, una sezione dedicata alla recensione delle opere nuove.I periodici illuministi si caratterizzarono per l'intento divulgativo e commerciale.

Esemplare in Italia fu la “frusta letteraria”(1763-65) di Giuseppe Baretti, che condusse una polemica senza esclusione di colpi contro la cultura sopraffiera e provinciale degli arcadi.

Fatta eccezione per “Il Caffè”, dedicato alla divulgazione e discussione di nozioni tecniche e sicentifiche, parte dei periodici italiani mantenne un carattere squisitamente letterario.

Le corti vennero progressivamnete perdento l'importanza conquistata secoli prima come centri di elaborazione di cultura.Ciò non escludeva che i Sovrani illuminati d'Europa svolgessero il ruolo di mecenati e si ergessero a difesa dei pensatori innovatori osteggiati nei loro paesi.

I salotti delle case patrizie si aprirono spesso, specialmente in Francia, ai gruppi di intellettuali progresisti.

L'abitudine degli enciclopedisti di riunirsi nelle “botteghe del caffè”, ritrovi pubblici aperti a chinque volesse entrarvi.

 

Fonte: http://www.itisrn.it/moodle/pluginfile.php/1350/mod_forum/attachment/982/LIlluminismo.odt

Autore del testo: non indicato nel documento di origine

Parola chiave google : Illuminismo in Italia tipo file : doc

 

 

 

Storia alcuni argomenti in ordine alfabetico

 

Nel nostro sito puoi trovare appunti di storia, riassunti , ricerche scolastiche, tesine, testi utili per studenti delle scuole medie , scuole superiori e università.

 

 

 

Visita la nostra pagina principale

 

Illuminismo in Italia

 

Termini d' uso e privacy

 

 

 

Illuminismo in Italia