Illuminismo in Francia

 


 

Illuminismo in Francia

 

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Illuminismo in Francia

 

L'ILLUMINISMO IN FRANCIA

 

IL MODELLO INGLESE

 

Nella Francia perduravano ancora gli antichi previlegi del clero e dell'aristocrazia e, nonostante gli sforzi dei sovrani di circondarsi di capaci funzionari, le resistenze da parte dei poteri impedivano di fatto un reale progresso economico, politico e sociale.

Gli scritti storici-politici di Voltaire e Rousseau, influenzati dalle teorie empiristiche di Locke e dal materialismo, segnano infatti una svolta decisiva nella concezzione dello Stato e prospettano riforme tese a garantire una maggiore libertà nell' individuo nel rispetto del bene comune dell'intera cittadinanza.

 

L'ENCICLOPEDIA E IL PHILOSOPHE 

 

Nasce il philosphe, una figura di intellettuale e letterato, presto imitata oltre confine, che allarga il proprio campo di indagine ad ogni settore della conoscenza umana, moso da un'idea di cultura che esce dall'ambito esclusivo dell'erudizione per diventare strumento concreto a vantaggio dell'utile sociale.

L'enciclopedia voluta da Diderot incarna una concezzione nuova della cultura, proposta da un gruppo di intellettuali che via via guadagna la fiducia nella potenzialità dell ragione umana, all'indomani della della grande instabilità che gli uomini del secolo precedente avevano vissuto, contrapponendo al gusto per il fantastico che aveva contraddistinto il Barocco.

Vi è interesse per i mestieri, per la politica e la società, per gli usi e i costumi di altre civiltà: “cosmopolitismo”.

 

IL ROMANZO FILOSOFICO

 

Le stesse tendenze si ritrovano nella narrativa: il “Romanzo Filosofico ” è la forma privilegiata per veicolare, attraerso la finzione letteraria, quegli stessi principi che ispiarano l'opera filosofica in senso stretto, permettendo così la diffusione presso un pubblico più ampio ed eterogeneo. Il romanzo filosofico si caratterizza per le dimensioni contenute, a metà tra la narrazzione e il racconto. Spesso gli autori scelgono l'osservazione e l'indagine della realta da un punto di vista straniato.

 

DENIS DIDEROT

 

Denis Diderot nacque nel 1713 a Langres in Francia da un fabbricante di coltelli. Conseguì la laura in lettere a Parigi.

Le opere di esordio, tra cui Pensieri filosofici furono osteggiate dal potere ecclesiastico e gli costarono la detenzione in carcere.

Uscito di carcere si occupò quasi esclusivamente della progettazione e realizzazzione dell' Enciclopedia. Nel 1773 soggiornò alcuni mesi a Pietroburgo su invito dell'imperatrice Caterina II.

Rientrato in patria si dedicò alla stesura di numerose opere di saggistica e narrativa. Muorì nel 1784.

 

L'OPERA FILOSOFICA, NARRATIVA E TEATRALE

 

Diderot si dedicò alla letteratura pubblicando i Gioelli indiscreti, romanzo libertino su vizi nascosti dell'alta società; La Monaca, fosca descrizione dlla vita claustrale; il nipote di Rameau, dialogo filosofico-morale e Jacques il fatalista e il suo padrone, originalissimo romanzo filosofico in forma dialoga, dove affronta la questione del libero arbitrio.

 

VOLTAIRE

 

Voltaire nacque a Parigi nel 1694 da una famiglia di avvocati e di magistrati; educato dai Gesuiti, abbandonò presto la cariera legale raggiungendo il successo con le tragedie di Epido e Marianna.

Incarcerato per aver osato sfidare a duello un nobile, fu liberato a patto di lasciare la città.Visse tre anni a Londra, apprezzandone il progresso e il grado di civiltà.

La pubblicazione delle Lettere filosofiche, in cui elogiava la tolleranza politica e religiosa che regolava la vita Inglese, gli costò, al suo rientro in patria, un mandato di cattura.Si rifugiò dall'amica Madame de Châtelet. Riconquistata la libertà, dal 1735 si dedicò attivamente a studi storici, tragedie e romanzi: nel 1750 fu ospite di Federico II di Prussia, A Berlino pubblicò il: Il secolo di Luigi XVI , opera fondamentale per la cultura illuministica.

Voltaire offre un giudizio sostanzialmente equilibrato della monarchia assoluta, ma non tace la condanna, ben documentata, dei danni dell'autoritarismo e dell'itolleranza religiosa. Abbandnato il rifugio prussiano, si stabilì in un monastero, poi nelle campagne presso Ginevra. A questi anni risalgono La Pulzella, parodia in versi della vicenda di Giovanna d'Arco, la Legge Naturale, trattazzione in versi della dottrina deista e il Saggio sui costumi e sullo spirito delle nazioni, rivoluzionaria interpretazione laica della storia. Dal 1758 visse a Ferney fino alla sua morte nel 1778.

 

I ROMANZI

 

In Zadig, Micromègas e Candido o L'ottimismo, Voltaire giunge alla trasposizione del suo pensiero nella forma romanzo. Tali opere si presentano come esemplificazione allegoriche di ipotesi filosofiche.

E' quel che avviene nel più famoso dei suoi “romanzi filosofici”, Candido, attraverso il personaggio di Pangloos che incarna l'assurdità dell'ottimismo astratto.

 

CANDIDO O L'OTTIMISMO

 

Il filosofo Pangloss educa il giovane Candide alle massime del filosofo Leibniz.

Innamorato di Cunegonda, figlia del castellano,  Candide è cacciato dal castelo ed inizia ad accumulare esperienze che non paiono confermare quanto ha appreso. Arruolato a forza e sfuggito per puro miracolo alla morte, incontra il maestro ad Amstrdam e apprende che il castello è stato saccheggiato e tutti gli abitanti sono stati uccisi.

Candide ritrova e libera Cunegonda. Qui il protagonista a Costantinopoli ritrova Pangloss e Cunegonda, divenuta nel frattempo brutta e noiosa. La sposa e l'intera compagnia  si stabiliscono in una fattoria sulle sponde del Bosforo, lavorando la terra e riflettendo sul significato dell'esperienza vissuta.   

 

CHARLES-LUIS DE MONTESQUIEU

 

Montesquieu nacque a La Brède nel 1689. Dopo gli studi in legge entrò alla corte di giustizia della sua città divenendone a ventisette anni presidente. Al 1721 risale la Publicazione ad Amstredam del fortunato rmanzo epistolare a tesi, le Lettere Persiane. I viaggi in Europa gli fornirono preziosi spunti di riflessione per la sua opera. Al ritorno si ritirò nella tenuta di La Brède, dalla quale non si allontanò più, completamante assorbito dalla stesura dele opere storiografiche della maturità.

Pubblicò le Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza, il trattato sullo Spirito delle leggi, l'opera più notevole del pensatore politico, posta all'indice dell'anno della sua morte 1755.

 

LE LETTERE PERSIANE

 

In questo romanzo epistolare, l'autore dà coro ad u'immaginaria corrispondenza che due persiani giunti in Francia, il saggio e il coraggioso, e il giovane , scambiano con i loro compratori. Permette all'autore di offrire un efficace quadro critico della società e dei costumi francesi del tempo.

La tragica conclusione di questa vicenda sottolinea l'urgenza imprescindibile della ridefinizione della morale sessuale e coniugale, del' instaurarsi di nuovi rapporti tra uomini e donne, e dimostra la tragica inutilità di ogni forma di tirannia.

 

GLI STUDI STORICI E POLITICI

 

Uno dei primi e più illustri esempi della moderna filosofia della storia, identificano le cause umane e naturali del processo storico, in opposizione al modello provvidenzialistico della storiografia tradizionele. L'opera modificò profondamente l'immagine della romanità: all'ideale augusteo privilegiato dal Seicento.

Lo spirito delle leggi, rappresenta nella storia Europea, una svolta culturale gravida di conseguenze. Il lungo trattato mira all'interpretazione della legge in funzione della forma di Stato in cui essa opera; ciascuna forma poi, a sua volta, dai principi ideali a cui concretamente corso: quella repubblicana incarna così la virtù, la monarchia l'onore, il dispotismo la paura.

Montesquieu accompagna all'affermazione della libertà una coscienza viva degli ostacoli he qualunque progetto di libertà incontra nella realtà, perchè destinato a scontrarsi con le pretese del sistema inglese.

Il sistema inglese diviene il riferimento ideale per Montesquieu.

 

JEAN-JACQUES ROUSSEAU

 

Rousseau nacque a Ginevra nel 1712 da una famiglia ugonotta, cioè di confessione protestante. Orfano di madre e abbandonato dal padre, a sedi anni lasciò Ginevra per un lungo viaggio. Dopo un soggiorno a Torino, si convertì al cattolicesimo. Intraprese quindi gli studi ad Annecy e dopo un nuovo periodo di vagabondaggio raggiunge la baronessa Chambèry.

All'esperienza di questi anni farà costantemente riferimento alla sua indagine filosofica, tesa ad identificare i mezzi che permettono di raggiungere la “spontanietà” e la “naturalezza” neccessarie alla piena soddisfazione dei bisogni fondamentali. Il rapporto sentimentale con la baronessa si conclude nel 1738. Rousseau si trasferì a Lione e quindi a Parigi, dove conobbe Condillac, D'Alembert, Diderot e Voltaire; dove ne dervò una lunga collaborazione all' Enciclopedia.

Nel 1756 si trasferì a Montmorency, non lontano da Parigi, ospite di madame d'Epinay.

Giulia o la nuova Eloisa, romanzo epistolare ispirato alle confidenze della contessa d'Houdetot.

Le aspre polemiche dei collaboratori dell'Enciclopedia, lo indussero a interromper la collaborazione dell'opera l'Enciclopedia.

Persuaso di essere vittima di un complotto, si rifugiò sdegnato in Sizzera, poi in Inghilterra dove fu ospite del filosofo Hume. Rimpatriatò sopravvive come copista di spartiti musicali fino alla sua motre nel 1778.

 

SVILUPPO STORICO E FELICITA' NATURALE

 

Nel Discorso sulle scienze e sulle arti, Rousseau sostiene che arti e scienza nascerebbero da un progressivo snaturamento della sensuibilità primitiva e originale dell'uomo.

L'evoluzione storica allontanerebbe l'uomo dallo “stato di natura” che gli è proprio, nel quale la sensibilità, non ancora smorzata del linguaggio, asicura un rapporto pieno e diretto tra uomo e realtà naturale.

Roussaeu è ancora legato a una visione “arcadica” dello “stato di natura”, il Discorso sull'origine e il fondamento della disuguaglianza tra gli uomini, propone un'interpretazione profondamente innovatrice del mito del “paradiso perduto”.

Rousseau giudica gli esiti dell'evoluzione storica, dell'organizzazzione sociale e politiva come un processo inesorabile di decadenza.

Arti e scienze nascono in un ambito già dominato dalla legge della concorrenza: non possono quindi rappresentare un'alternativa sostanziale ed efficace.

Nel Contratto sociale, Rousseau identifica in un nuovo accordo tra ricchi e poveri, reso possibile dagli insegnamenti di una corretta educazione.

L'azione di riforma, attuata attraverso le leggi o la trasformazione dei rapporti politici, non è infatti per Rousseau  strumento sufficente poiché non scalfisce né la mentalità né i rapporti di fatto.

 

INDIVIDUO E NUOVA SOCIETA'

 

Rousseau pubblica Emilio o dell'educazione, in cui dimostra a quale  indebolimento vengano sottoposte le lità  dei giovani per predisporli ad accettare come “civile”, tesa a modellare la sensibilità dei giovani per predisporli ad accettare come “naturale” il sistema di vita alienato, che regge la società moderna.Affronta la pscicologia del bambino e dell'addolescente.

I rapporti sociali derivanti da una corretta educazione sono le basi su cui fondare quella società di cui  il Contratto sociale aveva poco prima delineato le caratteristiche salienti: essa deve nascere da una convenzione tra uomini liberi, dei quali nessuno accetta o pratica la sopraffazzione, ma concorre a creare quella “volontà generale”.

Dopo la condanna dell'Emilio da parte della censura, l'autore, isolato e ridotto all'indegenza, diede pubblica lettera a parigi di alcuni brani delle Confessioni, suscitando commenti imbarazanti per la straordianaria sincerità della rievocazione autobiografica, intessuta di riflessioni e particolari intimi o scabrosi.

 

 

Fonte: http://www.itisrn.it/moodle/pluginfile.php/1350/mod_forum/attachment/983/LIlluminismo%20in%20Francia%20(Asciutti).odt

 

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